Il gatto è un leone

in una giungla

di piccoli cespugli


(Proverbio indiano)

Quanto costa a noi

il vostro cucciolo (!)


Prima di consegnare un gattino alla nuova famiglia

il nostro esborso, SOLO PER LE SPESE FISSE, è pari a 500 euro


Quando ci chiedono il prezzo di un gattino, spesso le famiglie non sanno che noi Allevatori abbiamo dei costi vivi molto alti per ogni cucciolo. Abbiamo cercato di quantificarli, per far capire a chi compra un gatto Siberiano, che un Allevamento non nasce certo con l'intento di lucrare, ma per passione, che, come dimostreremo qui, fa guadagnare davvero poco.


Ma andiamo per gradi…


Testare i futuri genitori

Per i gatti di razza siberiana il MIPAAFT (Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e del Turismo competente in materia) non prevede alcun obbligo di effettuare test genetici o clinici sui riproduttori prima di farli accoppiare.


Ma ogni Allevatore che si rispetti, prima di fare accoppiare i propri gatti, li sottopone ad una serie di esami per controllare che non presentino malattie geneticamente trasmissibili ai cuccioli o virus pericolosi o letali.

Gli esami a cui sottoponiamo i nostri gatti sono quelli per Fiv (Virus da Immunodeficienza Felina), Felv (Leucemia Felina Virale), Hcm (Cardiomiopatia Ipertrofica) e Pkd (Malattie del Rene Policistico). Questi esami hanno un costo elevato per gli Allevatori, ma sono indispensabili per scongiurare la possibilità di far nascere cuccioli affetti da gravi patologie.

Il test congiunto Fiv/Felv, che si effettua con poche gocce di sangue, costa 40 euro a gatto, mentre l’ecocardiografia e l’ecografia renale, eseguite per scongiurare la presenza di Hcm e Pkd, costano entrambe sui 120 euro a gatto, 240 per tutti e due i genitori. Quindi per testare una coppia di genitori, l’Allevatore spende 320 euro. Questo è un costo che ovviamente non si ripeterà per tutte le cucciolate, ma è comunque una spesa di una certa entità che l’Allevatore deve affrontare per tutti i gatti che intende far riprodurre.


Mamma gatta è incinta

Dopo l’accoppiamento la gatta, di norma, resta incinta. Il suo corpo inizia a mutare e a manifestare i segni tipici di una gravidanza in corso. Il primo costo che l’Allevatore affronta è dunque quello di un’ecografia. Sapere se i gattini sono vivi e reattivi e se la mamma sta bene è il primo passo per affrontare la gravidanza.

Un’ecografia costa 70 euro. Considerando che per i parti con più gattini il costo si divide tra i cuccioli, ma se a nascere è un solo gattino la spesa sarà tutta per lui, abbiamo fatto una media del costo a gattino per l'ecografia di mamma gatta. Questo costo è di 30 euro che è la media tra uno e sette gattini (sette è il numero massimo di cuccioli nati nei parti delle gatte del nostro Allevamento).

Mamma gatta dal momento della scoperta della gravidanza deve assumere cibo ricco di proteine, vitamine e minerali. La sua alimentazione dovrà quindi essere modificata. L'Allevatore dovrà acquistare prodotti specifici per la gravidanza e intergratori vitaminici da somministrare al di fuori dei pasti che hanno un costo più elevato.


Nascono i cuccioli

Dopo circa 64 giorni dal concepimento, mamma gatta partorisce. Se produce latte va tutto bene. Se ne ha poco bisognerà stimolarne la produzione tramite un integratore alimentare per il supporto all’allattamento che ha un costo. Ma se la gatta non ha latte bisognerà alimentare i cuccioli con latte artificiale che ha un costo elevato.


I cuccioli crescono

Dopo i primi 47 giorni di vita i cuccioli devono eseguire il primo di due vaccini trivalenti e dopo 21 giorni dal primo dovranno effettuare il secondo. Ogni vaccino costa 40 euro, quindi per due vaccini spendiamo 80 euro per ogni gattino.

I cuccioli di prassi vengono sverminati. Il farmaco che serve per sverminare i gattini ha un costo di 10 euro.

I cuccioli devono essere sottoposti a terapia antiparassitaria. La terapia antiparassitaria ha un costo elevato. Una confezione di Stronghold rosa per i cuccioli che contiene 3 pipette costa 30 euro (si usa una pipetta a cucciolo).

Una volta svezzati i cuccioli passano all’alimentazione solida. Ma devono comunque consumare umido e crocchette ricchi di sostanze per la crescita che hanno un costo più elevato rispetto ai normali alimenti per gatti. Per variare la dieta dei cuccioli, si aggiunge al classico cibo per animali, anche petto di pollo, fegatini e carne macinata preventivamente congelati e cotti.  Abbiamo stimato che mediamente un cucciolo per alimentarsi costa 4,5 euro al giorno. Considerando che il cucciolo non può lasciare l’Allevamento prima dei 90 giorni, ma nel primo mese viene nutrito da mamma gatta, il costo di 60 giorni per alimentare un cucciolo si attesta sui 270 euro.

Prima di essere consegnati alle nuove famiglie, ai cuccioli viene inserito il Microchip, indispensabile per l’identificazione del gatto e del suo proprietario. Il costo dell’inserimento del Microchip, che va fatto esclusivamente da un veterinario, è di 40 euro.

Quando un cucciolo nasce, l’Allevatore ha l’obbligo di denunciarne la nascita all’Associazione alla quale è iscritto. Successivamente, quando venderà il gattino, dovrà fare il passaggio di proprietà. Denuncia di nascita e passaggio di proprietà costano 15 euro a gattino.

Il cucciolo sarà ceduto alla nuova famiglia con il suo Pedigree. Il Pedigree che l’Allevatore chiederà all’Associazione di appartenenza costa 15 euro.

Ai costi vivi se ne aggiungono anche altri, come, ad esempio, tutti gli accessori per l’igiene e la pulizia di gatti e ambienti, la sabbia per le lettiere, i giochi (forfettariamente quantificati in 30 euro a gattino) ed eventuali farmaci per le cure in caso di bisogno, il kit di benvenuto, che prevede anche un trasportino,  per le famiglie che adottano un nostro gattino.


Le spese per le Expo

I nostri gatti partecipano alle Expo. Qualcuno potrebbe obiettare che questa scelta non deve pesare sul costo di acquisto di un cucciolo. E infatti non abbiamo sommato questi costi nella nostra simulazione. Ma è bene sapere che partecipare alle Expo è sì una scelta dell’Allevatore, ma prendere un cucciolo da genitori per i quali qualcuno di molto esperto (i giudici delle Esposizioni) ha premiato gli standard di qualità, rappresenta una garanzia sulla purezza dell’esemplare. Purezza che in un siberiano, in quanto unico gatto ipoallergenico esistente, è indispensabile per evitare (o ridurre al minimo) le allergie negli umani. E le Expo hanno un costo di partecipazione per ogni gatto (intorno ai 25 euro, dipende dalle Associazioni che organizzano), e un costo per le trasferte degli Allevatori (albergo, benzina, autostrada, pasti).


NON CONSIDERANDO: I test fiv, felv, hcm e pkd effettuati sui genitori; i costi delle Expo; gli alimenti vitaminici per la mamma e gli eventuali costi per il latte artificiale; le cure straordinarie per i cuccioli e il kit di benvenuto

E NON CONSIDERANDO: il tempo e le energie dedicate sia ai cuccioli che alle famiglie che istruiamo e seguiamo prima e dopo la consegna dei gattini, che pur non producendo costi vivi hanno pur sempre costi indiretti,





noi spendiamo per ogni cucciolo 500 euro così suddivisi:






Ecografia mamma gatta:                             30 euro


Due vaccinazioni trivalenti a cucciolo:      80 euro


Farmaco per la sverminazione:                  10 euro


Farmaco Antiparassitario:                           10 euro


Alimentazione mirata

per lo svezzamento

dei cuccioli per 60 giorni:                            270 euro


Inserimento Microchip:                                  40 euro


Denuncia di nascita e

passaggio di proprietà:                                  15 euro


Richiesta di Pedigree:                                     15 euro


Accessori per l’igiene,

la pulizia di gatti e ambienti,

sabbia per le lettiere, giochi:                         30 euro







Perché i gattini

vanno vaccinati



Tutti i gattini devono essere vaccinati. Prevenire le malattie tramite

un vaccino è, infatti, una prassi

che mantiene attiva

la capacità naturale del corpo

di abbattere le infezioni.

Il gruppo di studio per le linee guida vaccinali (Vaccination Guidelines Group, VGG) della WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) ha stilato le linee guida internazionali per la vaccinazione del cane e del gatto applicabili a livello mondiale. Il VGG differenzia

i tipi di vaccini e definisce CORE quelli raccomandati

e NON-CORE quelli

non raccomandati come essenziali.

I vaccini CORE, che proteggono

gli animali da malattie gravi

e potenzialmente fatali, sono quelli

che nei gatti proteggono

contro tre virus:

il parvovirus felino (Feline Parvovirus, FPV che provoca

la Panleucopenia),

il calicivirus felino (Feline Calicivirus, FCV che provoca la Calicivirosi)

e l’herpesvirus felino di tipo 1 (Feline Herpesvirus-1, FHV-1 che provoca

la rinotracheite).

Dopo le prime due versioni del 2007

e del 2010, il VGG ha provveduto

ad aggiornare le linee guida

nel 2015, riportando l’evidenza scientifica in base

alla quale sono state prodotte

le nuove raccomandazioni.

In quest’ultima versione

delle linee guida, il VGG raccomanda

la somministrazione di TRE dosi

di vaccini CORE ai gattini,

con l’ultima dose

a 16 settimane di età

o più, e quindi un richiamo

a 6 o a 12 mesi di età.

Vediamo perché.

Ciascun cucciolo alla nascita

assume, con il colostro materno,

una quantità di anticorpi MDA (Maternally Derived Antibody),

che servono a proteggerlo durante

le prime settimane di vita.

Questi anticorpi sono ovviamente importantissimi, ma allo stesso tempo

la loro presenza in circolo può interferire con i vaccini inattivati.

Gli anticorpi, con il passare

delle settimane, cominciano

a scendere, fino al punto di non garantire più la protezione

contro le malattie, ma sono però ancora sufficienti a bloccare

il vaccino (intorno all’ottava settimana).

Per gli esperti vale quindi

la regola di progettare

il protocollo vaccinale in modo tale

da superare il “periodo finestra”

in cui gli anticorpi assunti

con il colostro sono ancora troppo presenti per garantire

al vaccino di funzionare,

ma troppo scarsi

per garantire una protezione.

Se il prodotto inattivato (vaccino) richiede due dosi, come spesso accade, e la prima dose è bloccata

dagli MDA, la seconda dose

non immunizzerà

e i gattini potrebbero contrarre

i virus. In questi casi,

la seconda dose stimolerà

il sistema immunitario

(se non bloccato),

ed una terza dose servirà

per immunizzare e richiamare.


 Le linee guida raccomandano quindi tre vaccinazioni:

la prima a 6-8 settimane

di età, quindi ogni

due-quattro settimane

fino a 16 settimane di età o più.

Abbiamo effettuato 3 dosi vaccinali per molto tempo ai nostri cuccioli, ma troppo spesso siamo incappati in famiglie che non erano convinte dell'utilità della terza dose vaccinale. Abbiamo quindi deciso, visto che per noi era una spesa in più, di non effettuare la terza vaccinazione ma comunque di raccomandarla. La decisione spetterà quindi ai nuovi proprietari dei cuccioli.


Se un Allevatore (?!) vi chiede poco per un gatto Siberiano

per il quale deve spendere così tanto chiedetevi perché!

Come avete visto un pedigree costa 15 euro.

Quindi se vi chiede ancora meno

per un gatto "senza pedigree" vi sta prendendo in giro.


Meditate gente, meditate! :)